Bivalvia Veneto punta sul ready-to-cook

Prima attività di pesca del Mediterraneo a ricevere la certificazione Msc, la Op Bivalvia Veneto, specializzata nella commercializzazione di molluschi, apre il nuovo anno con l’entrata in funzione a pieno regime di un’innovativa linea per la trasformazione, pastorizzazione e surgelazione delle vongole di mare a miglio zero. L’Organizzazione dei produttori è infatti il braccio commerciale dei consorzi per la gestione della pesca in mare dei molluschi bivalvi (Cogevo) di Venezia e di Chioggia, a cui aderisce la totalità delle imprese attive in questo tipo di pescato nei due distretti.

Il nuovo impianto, costato 1,5 milioni di euro, è frutto dell’ampliamento dello stabilimento di lavorazione di Caorle (Ve) e permette di completare in loco la filiera di lavorazione della vongola veneta proponendo al mercato un prodotto a miglio zero, anche confezionato fresco o surgelato. “Ci siamo attrezzati per stare al passo con la domanda del mercato nazionale e internazionale -spiega Gianni Stival, presidente della Op e di Cogevo Venezia- sempre più orientata anche nell’ittico a prodotti ad alto valore di servizio. Oltre al tradizionale sacchetto in rete per il banco pescheria, con il nuovo impianto siamo in grado di proporre vongole desabbiate, igienizzate e pulite sotto vuoto in atm, anche nella versione condita. La vaschetta, idonea al microonde, è disponibile tal quale fresca oppure pastorizzata o poi surgelata con scadenza a 18 mesi”.

Sfruttando un tratto di costa non urbanizzato, riconosciuto come Sito di interesse comunitario (Sic) è stata avviata anche la produzione della Vongola biologica di Caorle di cui nel luglio scorso sono stati riseminati 40 milioni di esemplari.

“L’ottenimento della certificazione Msc -prosegue Stival- rappresenta il riconoscimento formale da parte di un ente terzo internazionale del rispetto e del lavoro di salvaguardia del mare che da anni Cogevo Venezia e Chioggia svolgono congiuntamente, definendo di comune accordo le giornate in cui è possibile pescare, le quantità, i periodi di fermo pesca, la creazione di nursery per il ripopolamento”.