Eumofa: tra i Paesi UE, l’Italia spende più di tutti per acquistare pesce fresco

L’ultimo rapporto sul mercato ittico dell’UE, redatto dall’Osservatorio europeo del mercato dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura (EUMOFA), pone l’Europa al sesto posto nella classifica dei primi quindici produttori mondiali nel 2018, collocandosi subito dopo Cina, Indonesia, India, Vietnam e Perù.

Tra i dati emersi dalla ricerca condotta lo scorso anno dall’Osservatorio EUMOFA – malgrado un lieve calo (pari al 2%) nei consumi di prodotti della pesca e dell’acquacoltura rispetto al picco decennale del 2016 – è stato registrato come nel 2019 (nonostante il forte impatto sulle dinamiche di mercato causato dal Covid-19), la spesa delle famiglie dell’UE abbia raggiunto i 56,6 miliardi di euro, con un aumento del 3% rispetto al 2018. In questo lasso di tempo, l’Italia rimane lo Stato Membro con il livello di spesa totale più elevato.

Nel 2019, il consumo di prodotti ittici freschi da parte delle famiglie dei dodici Stati Membri dell’UE presi in esame – tra cui Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Ungheria, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Svezia e Regno Unito – ha rappresentato l’87% della spesa totale dell’UE per prodotti derivanti da pesca e acquacoltura. Spagna, Italia e Francia risultano essere i primi tre Paesi con il maggior consumo e ricoprono quasi l’80% del volume totaleIl consumo di pesce fresco degli italiani rappresenta quasi un quarto del totale dei dodici Paesi esaminati e dal 2018 al 2019 è aumentato del 2% sia in volume sia in valore, con un picco quinquennale di quest’ultimo di 3,21 milioni di euro.

Tra le principali specie commerciali di pesce fresco più consumate in Italia, nei primi dieci posti della classifica Europanel del consumo domestico basata su un campione di 10.000 famiglie italiane, si ritrovano il branzino e l’orata.