Frinsa, vocazione spagnola per le Mdd

Il tonno in tutte le sue forme e misure, le sardine, gli sgombri: la terza azienda europea per produzione, specializzata nella produzione delle private label, da quattro anni è presente anche in Italia con la filiale commerciale Frinsa Italia (posseduta dalla holding spagnola Frinsa), guidata dal country manager Fabio Pollastri.

“Ciò che realizziamo -spiega il manager- è il ‘vestito su misura’ nell’ittico conserviero, declinato per ogni necessità, da quella del discount, a quella della gdo, anche per la fascia premium. In Italia siamo presenti con magazzino e attività distributiva, gestendo dal cartone all’autotreno di merce”.

Per quanto riguarda i prodotti a marchio proprio (che coprono il 15% del fatturato italiano), Frinsa nel nostro Paese è presente nel food service con il marchio Ribeira (dalla lattina da 80 g alla busta da 7 kg), mentre in gdo è presente con Frinsa La Conservera e referenze certificate Friend of the Sea.

Dagli oli alle certificazioni, così cambia il tonno in scatola. Oltre alla competitività dei prodotti, alle innovazioni proposte a marchio proprio, alla personalizzazione per ogni insegna, Frinsa può vantare una presenza importante in tutta Europa e la capacità – grazie alla conoscenza degli altri mercati – di proporre quelli che probabilmente si trasformeranno rapidamente in trend. Da questo punto di vista, è interessante notare: “Come, oltre alle referenze classiche, le insegne più grandi siano interessate oggi al tonno pescato a canna, e a quello più leggero, con meno olio. Alcuni richiedono la presenza dell’olio extravergine di oliva; alcune catene, specie del Nord Europa, l’olio biologico. La confezione in olio di oliva da 80 g per tre o quattro lattine resta la più richiesta, in quanto risponde alle esigenze dei nuclei familiari sempre più piccoli e al desiderio di sprecare il meno possibile”.

Il tonno Frinsa proviene interamente dagli stabilimenti aziendali: gli unici prodotti che vengono principalmente commercializzati sono quelli della linea del food service nei grandi formati. “Stiamo però attivando forme di collaborazione più spinte con partner presenti nei luoghi di pesca e trasformazione in modo che, un domani, anche quei prodotti siano frutto della nostra produzione diretta”.

Le certificazioni stanno diventando un elemento distintivo che i buyer della distribuzione italiana, anno dopo anno, guardano con particolare attenzione: “Per noi significa una chiave di acquisizione del cliente molto forte. Teniamo conto che i Paesi europei sono molto più avanti, dell’Italia, su questo tema, pertanto la nostra competenza e preparazione – con le certificazioni Friend of the Sea, Dolphin Safe, Msc, Sustainable Fisheries – è già pronta ad assecondare le nuove richieste”.

di Elena Giordano