Il pesce povero non esiste

Per antonomasia il pesce, in particolare quello azzurro, è ricco di principi nutrizionali nobili, i famosi acidi polinsaturi Omega 3, che lo rendono oggi un alimento sano, particolarmente adatto all’alimentazione dei bambini per un corretto sviluppo del sistema nervoso e utile a prevenire l’eccesso di colesterolo nel sangue, causa principale d’infarto e malattie cardiovascolari negli adulti.

La colatura di alici di Cetara è considerata un condimento di grande gourmet, un’eccellenza gastronomica offerta a prezzi impensabili sino a pochi anni fa, così come le sardelle sottosale o marinate che nei tempi addietro era il cibo nutriente ed economico delle famiglie meno abbienti.

Era il frutto del lavoro delle mogli dei pescatori che conservavano il prodotto sotto sale o lo marinavano sapientemente con l’aceto, per venderlo nei mesi in cui non era possibile andare in mare. In merito forse non tutti sanno che noi italiani abbiamo insegnato, persino agli spagnoli, a salare le acciughe del Mar Cantabrico, divenute poi un’eccellenza e vendute a peso d’oro.
Sulla costa del Mare Adriatico, nonostante il vistoso calo delle catture di pesce azzurro registrato negli ultimi anni, sono nate imprese specializzate nella lavorazione e trasformazione di prodotti ittici che realizzano piatti pronti da cuocere a base di filetti di sarde, sgombri e alici come la Little Fish di Riccione, per soddisfare le richieste dei clienti della gdo che si contendono il prodotto.

Sono rifornite anche le mense scolastiche del territorio che educano le nuove generazioni a un consumo intelligente di pesce nostrano, considerato non più povero, bensì alimento attuale, salubre e particolarmente gustoso.

Gabriele Chiodi