In Vis il piatto pronto non è solo a base pesce

In 30 anni di vita, Vis Alimentari ha allargato il proprio core business, passando dalla trasformazione di alimenti a base ittica a prodotti trasformati anche vegetali o a base di carne e formaggio. “Siamo specializzati -spiega Chiara Stuppia, responsabile commerciale- nella produzione di piatti pronti, panati, pastellati, ricettati, da preparare previo rinvenimento in forno padella o friggitrice”.

Con 20 linee produttive, il Gruppo Vis Alimentari di cui fa parte anche Salmon Club, è strutturata per servire la gdo, interlocutore di riferimento (che copre il 50% del fatturato, che nel 2018 è stato pari a 35 milioni di euro; la restante parte è suddivisa tra ingrosso, ristorazione, industria, porta a porta).

La vocazione di Vis Alimentari da sempre guarda al mondo del copacking: “Oggi possiamo contare su relazioni stabili, frutto di un rapporto di vera partnership instaurato con la ristorazione e le catene, al punto che spesso veniamo contattati anche per realizzare progetti ad hoc, con forniture che diventano vere e proprie collaborazioni. Lavoriamo attualmente con la maggior parte delle insegne presenti sul territorio italiano: i nostri prodotti si trovano sia all’interno dei banchi gastronomia che tra i confezionati del banco frigo per quanto riguarda la gdo. Prodotto di punta è il fritto di mare surgelato, venduto in gdo in confezione da 300 g e nel food service in confezione da 1kg”.

Flessibili ma “corti” nelle decisioni. I rapporti di fiducia con i clienti dei diversi canali si basano sulla flessibilità organizzativa che Vis Alimentari può portare in dote; sulla sua italianità e sul board corto che garantisce rapidità di decisioni e intervento. “Possiamo contare su un valido reparto di Ricerca&Sviluppo, per quanto riguarda innovazione e creatività di piatti e ricette. Inoltre, alla base vi è il nostro impegno per portare al cliente prodotti controllati, processi sicuri, un’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità, a partire dalle materie prime e dagli imballi”.

di Elena Giordano