Slow Food: riconosciuto il ruolo della piccola pesca per risanare l’ecosistema marino

Slow Food
Slow Food è un'associazione internazionale no profit

Slow Food accoglie con grande soddisfazione l’approvazione da parte del Senato della legge SalvaMare, che consente ai pescatori, ma anche ai cittadini e alle associazioni ambientaliste di raccogliere rifiuti nel mare, nei laghi e nei fiumi, per portarli a riva e smaltirli correttamente. Prima era un reato. Questa legge persegue l’obiettivo di contribuire al risanamento dell’ecosistema marino e alla promozione dell’economia circolare, nonché alla sensibilizzazione della collettività per la diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi.

“Per Slow Food è un riconoscimento importante da parte della classe politica italiana del ruolo fondamentale dei pescatori nel ridare vita al mare -sottolinea Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia- non solo per la gestione delle riserve ittiche, ma anche come sentinella e parte attiva della sostenibilità ambientale delle acque anche per ciò che riguarda il marine litter.”

“Grazie al SalvaMare -continua Marco Dadamo, biologo marino ed esponente dell’advisory board di Slow Fish- gli operatori della piccola pesca saranno messi nelle condizioni di poter svolgere il loro già difficile lavoro senza correre il rischio di essere soffocati dai costi e dalla burocrazia. Adesso infatti i pescatori della piccola pesca avranno la possibilità di conferire, senza alcun problema normativo, i rifiuti accidentalmente pescati in mare, contribuendo in maniera decisiva al risanamento degli ecosistemi marini.”

Il decreto SalvaMare è una legge che contribuisce a fermare la dispersione dei rifiuti nell’ambiente marino e quindi al conseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, prevenendo e riducendo in misura significativa l’inquinamento marino di tutti i tipi.

Slow Food ha evidenziato la problematica del marine litter e il ruolo delle comunità della piccola pesca artigianale in tutto il mondo, grazie alla rete tematica Slow Fish e all’omonimo evento organizzato insieme alla Regione Liguria ogni due anni a Genova, che permette ai protagonisti della rete di confrontarsi e di incontrare i cittadini.